SULLA CECITÀ
Questo libro sconvolge le idee che si può fare un vedente della condizione di cecità congenita, e lo fa azzerando tutte le prevenzioni su cosa può significare l'assenza della vista. Esso sostanzialmente discute due tesi opposte: essere ciechi nati è una limitazione solo pratica, cioè consiste solo nel non poter fare certe cose (dipingere, guidare l'automobile, ecc.), o è anche una limitazione concettuale, conoscitiva, ossia comporta una menomazione nella conoscenza, nella comprensione dei concetti? La discussione si fa a tratti accesa, va a pescare nelle esperienze personali, mette a nudo pregiudizi e atteggiamenti emotivi, tocca temi cruciali per la filosofia, o per la psicologia, e nell'insieme fornisce del problema dell'assenza di un senso fisico un quadro rivelatore per chiunque lavori per l'essere umano in generale, con o senza vista, bianco o nero, stupido o intelligente, e così via.
collana: Psiche e coscienza
codice EAN: 9788834012352
pagine: 180
prezzo: € 16,53