Heinz von Foerster
HEINZ VON FOERSTER è uno degli ultimi figli della Grande Vienna, dove è nato nel 1911 e ha studiato, a cavallo tra le due guerre mondiali. I suoi temi fondamentali (il problema della percezione, della conoscenza degli oggetti, della natura del linguaggio) sono quelli di filosofi come Wittgenstein (che era suo zio), o Carnap e il Circolo di Vienna (che egli frequentava da giovane studente di fisica) o anche di artisti come Musil, o Schönberg o Hofmannsthal. Questo bagaglio di antica cultura von Foerster lo ha portato, come del resto altri illustri emigrati europei, dentro il calderone di una nuova cultura scientifica e filosofica emergente, quella americana del dopoguerra.
Annunciato da un breve libretto pubblicato nel 1948 a Vienna e contenente una geniale teoria della memoria basata sulla meccanica quantistica, von Foerster venne cooptato, appena giunto negli Stati Uniti, nel seminario che segna una delle avventure intellettuali più feconde e sconvolgenti per tutto il mondo scientifico e filosofico della seconda metà del secolo: le celebri Macy Conferences, un gruppo di lavoro interdisciplinare che si tenne annualmente, per cinque anni, a New York, i cui membri si chiamavano Norbert Wiener, Johann von Neumann, Gregory Bateson, Margaret Mead, Warren McCulloch, Claude Shannon.
Da questa concentrazione di cervelli sono uscite le idee più ricche e produttive per la cibernetica, l'informatica, la biologia, la neuropsicologia, la psicologia. Anche per la psicologia clinica, alcune delle intuizioni più rivoluzionarie e nuove rispetto alla prima metà del secolo, provengono dalle idee di Bateson e, appunto, di von Foerster. Quest'ultimo, come del resto anche Bateson, non era uno psicologo, e non si è mai interessato della clinica, bensì della cibernetica dei sistemi viventi. Nondimeno, le sue concezioni sono così vaste e innovative che la loro influenza ha travalicato ampiamente i confini tradizionali tra discipline. Ha curato i cinque volumi della rivista Cybernetics (1949-1953), è autore di oltre 100 pubblicazioni; ha tenuto conferenze in tutto il mondo fino a poco prima della sua morte, nel 2002.
Annunciato da un breve libretto pubblicato nel 1948 a Vienna e contenente una geniale teoria della memoria basata sulla meccanica quantistica, von Foerster venne cooptato, appena giunto negli Stati Uniti, nel seminario che segna una delle avventure intellettuali più feconde e sconvolgenti per tutto il mondo scientifico e filosofico della seconda metà del secolo: le celebri Macy Conferences, un gruppo di lavoro interdisciplinare che si tenne annualmente, per cinque anni, a New York, i cui membri si chiamavano Norbert Wiener, Johann von Neumann, Gregory Bateson, Margaret Mead, Warren McCulloch, Claude Shannon.
Da questa concentrazione di cervelli sono uscite le idee più ricche e produttive per la cibernetica, l'informatica, la biologia, la neuropsicologia, la psicologia. Anche per la psicologia clinica, alcune delle intuizioni più rivoluzionarie e nuove rispetto alla prima metà del secolo, provengono dalle idee di Bateson e, appunto, di von Foerster. Quest'ultimo, come del resto anche Bateson, non era uno psicologo, e non si è mai interessato della clinica, bensì della cibernetica dei sistemi viventi. Nondimeno, le sue concezioni sono così vaste e innovative che la loro influenza ha travalicato ampiamente i confini tradizionali tra discipline. Ha curato i cinque volumi della rivista Cybernetics (1949-1953), è autore di oltre 100 pubblicazioni; ha tenuto conferenze in tutto il mondo fino a poco prima della sua morte, nel 2002.
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