Agli albori del Novecento la psicopatologia era descritta in termini narrativi, e il paziente tipico veniva tratteggiato con dovizia di particolari, prestando attenzione alle sfumature più lievi; veniva raccontato in misura dinamica, ponendo l’accento sull’evoluzione della patologia, sul rapporto tra i sintomi, senza tralasciare l’impatto del disturbo sulla vita sociale e relazionale. Dal 1980, anno di pubblicazione della terza edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’American Psychiatric Association (DSM-III), la diagnosi psicopatologica è fondata su criteri precisi e riproducibili, i cosiddetti ‘criteri operazionali’. La descrizione dei disturbi riposa dunque quasi esclusivamente sull’elencazione di questi criteri, che sono essenzialmente riconducibili ai sintomi. L’autore mette a confronto le descrizioni della psicopatologia di ieri con i criteri diagnostici di oggi (DSM-5-TR e ICD-11); ne scaturisce una sintesi accurata, in cui al centro dell’attenzione clinica sono i pazienti, non i sintomi, senza tralasciare per questo la rigorosa obiettività delle diagnosi di oggi.
collana: | Psiche e coscienza |
codice EAN: | 9788834019047 |
pagine: | 560 |
prezzo: | € 34,00 |
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