SAṂYUTTA-NIKĀYA
Traduzione dall'originale pali, introduzione e note a cura di Vincenzo Talamo
Dopo la fine dell'esistenza terrena del Buddha, nel primo concilio tenutosi a Rajagaha, i discepoli, desiderosi di preservarne l’insegnamento, convennero che i bhikkhu più qualificati ripetessero parola per parola i discorsi pronunciati dall'Illuminato, affinché potessero essere fissati e tramandati. L’insieme dei testi così raccolti forma i primi due pitaka, ‘canestri’ o ‘raccolte’, dei tre che formano l'antico Canone buddhista. Il Saṃyutta-Nikāya è la terza sezione (nikāya) del secondo pitaka che è il più importante dal punto di vista dottrinale e il più interessante da quello letterario. Saṃyutta-Nikāya significa “Raccolta dei discorsi l’un l’altro connessi”, ovvero discorsi riuniti tra loro in base a un comune tema; comprende in tutto cinquantasei gruppi di sutta, ripartiti in cinque parti, dedicata ciascuna a un determinato argomento. Nel suo insieme il testo costituisce un incomparabile affresco dell’India all’epoca del Buddha. A duemilacinquecento anni di distanza i discorsi riuniti nel Saṃyutta-Nikāya trasmettono intatta l’originale freschezza, l’immediatezza, il sapore di autenticità e soprattutto l’incomparabile profondità del pensiero dell’Illuminato.
collana: | Civiltà dell'Oriente |
codice EAN: | 9788834012933 |
pagine: | 772 |
prezzo: | € 42,00 |