Nella prima parte della sua autobiografia l’obiettivo che Bion si pone è nientemeno che la verità, che per uno psicoanalista è innanzitutto la verità psicoanalitica, per ottenere la quale non ha alcuna rilevanza che i ‘fatti’ della memoria corrispondano a fatti oggettivi (anzi, lo psicoanalista sa che in certi casi essenziali non è quasi mai così). Racconta dunque dei fatti oggettivi, la realtà dell’India coloniale, i valori dell’Inghilterra tardo-vittoriana, la Prima guerra mondiale, ma, avverte, chi li prendesse come fatti oggettivi non coglierebbe la verità, l’unica possibile, quella psicoanalitica. Quei ‘fatti’, dunque, vanno presi solo come ‘memorie’, di cui uno psicoanalista conosce bene la dimensione fantasmatica. E tuttavia, la verità psicoanalitica stessa non verrà mai narrata nei suoi termini, ma solo attraverso quei fatti. Bion, qui, a cavallo di una tigre, scrive un romanzo, uno splendido romanzo in linea con le migliori tradizioni della narrativa anglosassone, ma un romanzo vero.
Traduzione di Bernardo Draghi.
Traduzione di Bernardo Draghi.
collana: | Psiche e coscienza |
codice EAN: | 9788834008508 |
pagine: | 304 |
prezzo: | € 24,00 |
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